venerdì, giugno 10, 2011

so long and thanks for all the fish

"Qualunque cosa accadde, accadde."
"Qualunque cosa che, accadendo, ne fa accadere un'altra, ne fa accadere un'altra."
"Qualunque cosa che, accadendo, induce se stessa a riaccadere, riaccade."
"Però non è detto che lo faccia in ordine cronologico."

(parole di Douglas Adams)

Da un po' volevo scrivere questo post, ma non trovavo la citazione giusta nè il titolo più corretto: alla fine ieri sera un film buffo tratto da una serie di libri geniale mi ha illuminato.

Tutto qui: chiudo questo blog. Non ho più niente da dire e (se mai lo avessi avuto) da dirvi. Addio e grazie per tutto il pesce.

martedì, giugno 07, 2011

CEIIINOSSSTTVV

"Il motivo fisico microscopico per il quale la molla accumula energia potenziale è lo stiramento dei legami intermolecolari, mentre il suo comportamento macroscopico è definito per molti materiali dalla legge di Hooke, che afferma che l'allungamento di un corpo elastico è direttamente proporzionale alla forza di trazione applicata. Allo stesso modo la contrazione è proporzionale alla forza di compressione." (tratto da Wikipedia)

C'è sempre un motivo microscopico e un comportamente macroscopico, in fisica come nella vita. Nella fisica però, spesso si possono fare tante cose solo partendo dal comportamento macroscopico: uno degli esempi è proprio la legge di Hooke. Ricordo vagamente quando l'ho studiata all'università e se non sbaglio la studiai sia nel corso di Sperimentazioni di Fisica I che in quello di Meccanica Razionale: generalizzando, questo tipo di fenomeni si affrontano nell'approssimazione della teoria dei piccoli spostamenti, che con parole semplici afferma che ogni spostamento da un punto di equilibrio stabile o da un vincolo genera una forza che è direttamente proporzionale allo spostamento effettuato, ammesso che esso sia piccolo appunto. Quindi, se siamo in un posto "comodo" o se siamo legati a qualcosa e ci spostiamo di poco da esso, dopo un po' ci ritorneremo, richiamati da una forza che è tanto maggiore quanto maggiore è lo spostamento che abbiamo fatto. E se ci spostiamo di tanto?

"Questo vale entro il limite di deformazione elastica, definito come il limite di forza massima applicata entro il quale il corpo elastico, rilasciato, ritorna alle sue dimensioni precedenti all'applicazione della forza; oltre questo limite i legami atomici si rompono e riarrangiano, e la molla si deforma permanentemente. In diversi materiali questo limite non è definito con precisione e si hanno fenomeni di deformazione con l'uso ripetuto: in questi casi la legge di Hooke non è rispettata" (tratto da Wikipedia)

E' incredibile pensare a quante verità contiene la legge di Hooke e anche la sua inapplicabilità: sembra essere la descrizione della vita stessa di ognuno di noi. O forse ce la vedo solo io che sono un po' pazzo tutta questa saggezza... Oltre il limite, i legami si spezzano, si riarrangiano e la molla (la vita?) si deforma permanentemente. Il limite qual è? Purtroppo non è definito, ma in generale esiste per qualsiasi materiale. Ed è anche chiaro un altro punto, fondamentale: una volta che il punto di deformazione, il limite di elasticità, è superato, allora la legge di Hooke non vale più... e cosa si fa allora? Beh, se si tratta di una molla, la si cambia... ma nel caso di una vita, cosa si fa?

"ut tensio sic vis" (parole di Robert Hooke)

Ma nel mio caso forse è meglio quello che dice il buon Isacco: hypotheses non fingo.

lunedì, giugno 06, 2011

L'anima è piena di stelle cadenti

La poesia è il salvagente
cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda
per lo strazio delle parole che feriscono, dei silenzi che trascinano verso il precipizio.
Quando sono diventato così impenetrabile
che neanche l'aria
riesce a passare.

(parole di Kahlil Gibran)

mercoledì, giugno 01, 2011

un’anima al cospetto di se stessa

Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d'esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c'è solo l'ombra.
E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest'angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.

(parole di Pier Paolo Pasolini)

Le ferite sono esperienza o forse le esperienze portano sempre ferite... non so. Quello che so è che piano piano, a forza di farsi male, per caso, per ragione o per torto, la pelle, le ossa e i muscoli cambiano e con essi cambia la nostra essenza, il nostro modo di vedere il mondo e di starci dentro.
A forza di subire incidenti, a forza di riprendersi dalle ferite, a forza di resistere a tutto quello che ho intorno, le cicatrici hanno preso il sopravvento: ormai coprono gran parte del corpo. Ed è difficile guardarsi dentro e vedersi per quello che si era o si era immaginato di essere: così pieno di tagli, ancora freschi e altri vecchi, non vedo più chi io fossi e vedo invece quel che sono ora.
Il desiderio è sempre uno: fuggire con poche cose. Camminare lontano e non guardarsi più indietro. Dimenticare la vita e guardare solo ai passi. Per coraggio non ci sono mai riuscito: forse per disperazione potrei farcela.

domenica, maggio 29, 2011

lunedì, maggio 16, 2011

in retromarcia entrando nella vita

"Avrei potuto gridare per strada qualsiasi cosa senza che nessuno mi sentisse, senza che nessuno alzasse un dito. non si può dire che avrebbero dovuto. non chiedevo amore. ma c'era qualcosa di molto strano. i libri non ne avevano mai parlato. i genitori non ne avevano mai parlato. i ragni sì. vaffanculo" (parole di Charles Bukowski)

Come citazione da lunedì mattina ci sta tutta. Quando imparerò a essere quello che aspetta che la carne venga cotta mentre si gode la festa, piuttosto che quello che passa il tempo a cucinare la carne per gli altri? Non che mi dia fastidio essere un cuoco, ma a volte anche chi cucina ha piacere se qualcuno arriva con un piatto caldo per lui, no?

"A volte le cose sono proprio come sembrano, ecco tutto" (parole di Charles Bukowski)

giovedì, maggio 12, 2011

il dolore è una vela

Il dolore è una vela così incredibilmente lieve che nemmeno lo senti, comincia con la cadenza dolce della neve, ed è lì che ti perdi. Ha la faccia di un bambino e gli occhi di un lupo triste che ti lecca la mano, conosce ogni parola che non esiste e te le insegna una per una piano piano Ed improvvisamente ecco che hai dimenticato com’era bello l’amore, e te ne vai in giro come un vecchio cane sfiancato che non sente più nessun odore, torni a casa con la divisa di un soldato che non crede più nell’onore 

Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare via, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare via

Il bambino rincorreva la sua barca di carta, che ci vedeva la vita, ma il tempo non ha tempo, l’orologio s’incarta, la bussola è impazzita cammini dentro una nebbia di persone e di cose che ti facevano sognare, e hai voglia di andar via senza accampare scuse per non aver saputo amare, quando hai finito tutte le più inutili scuse per potere restare 

Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare via, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare via

Non ne ho la forza né la voglia di provarci e neanche le ragioni, altro che balle, sentimenti, tuffi al cuore e piagnistei per scrivere canzoni; vorrei guardare più lontano, ma lontano adesso è un tempo spaventosamente breve, vorrei sparire, cancellarmi, non amarmi, risvegliarmi che non so nemmeno dove non lasciarmi andare, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare via, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare, non lasciarmi andare via...

(parole e musica di Roberto Vecchioni)